Porto di Taranto

Porto di Taranto
Area di intervento

Area di intervento

L’intervento nel Porto di Taranto ha previsto  l’adeguamento di un tratto di banchina del Molo Polisettoriale al previsto approfondimento dei fondali antistanti mediante la realizzazione, in adiacenza alla banchina a cassoni esistenti, di un impalcato misto di elementi in cemento armato precompresso e getti di completamento, su fondazioni costituite da una doppia fila di pali. L’intervento ha previsto anche la realizzazione delle nuove vie di corsa delle gru di banchina ed il dragaggio dei fondali per una larghezza di 20 metri dal filo banchina esistente.

L’ente appaltante è l’Autorità portuale di Taranto mentre la progettazione è della R.T.P.: MODIMAR S.r.l.‐V.A.M.S. INGEGNERIA S.r.l.‐ SISPI S.r.l.

Impresa appaltatrice l’ ATI CONSORZIO STABILE GRANDI LAVORI (capogruppo e mandataria) – IMPRESA OTTOMANO ING. CARMINE SRL. I’impresa designata all’esecuzione dei lavori da parte del Consorzio Stabile Grandi Lavori S.c.r.l., la R.C.M. Costruzioni s.r.l.

COSTO DELL’OPERA
Importo del contratto a corpo € 51.679.586,96
Importo lavori € 49.039.853,00
Oneri di progettazione € 800.000,00
Oneri per la sicurezza € 1.839.733,96

MOTIVAZIONE DELL’INTERVENTO

Piano regolatore portuale di Taranto

Piano regolatore portuale di Taranto

I lavori si sono resi necessari per consentire al porto pugliese di candidarsi a Porto Hub nel prossimo futuro, altrimenti non possibile per carenze strutturali.  La crisi economica, inoltre, ha accelerato il processo spontaneo di aggiornamento delle flotte portacontainer che, nell’ottica di una riduzione dei costi di trasporto, ha visto una impetuosa crescita degli ordini di navi trans oceaniche con capacità di stiva, via via crescente, che oggi vede le classi di portainer, successive alle post‐Panamax, prevalere, per numero e capacità, sulle classi inferiori. Le carenze lamentate, in particolare, riguardavano l’altezza dei fondali esistenti con pescaggio medio di i 15 metri, a fronte dei 16,50 richiesti, e l’inadeguatezza delle attrezzature installate. L’Autorità Portuale di Taranto, nel Luglio del 2011 ha avviato tempestivamente un’azione amministrativa tesa a dare concrete risposte alle nuove esigenze del traffico containerizzato internazionale Il 20 giugno del 2012, a completare questo percorso di rilancio del porto, è stato sottoscritto, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, un Accordo per il rilancio dei traffici nel porto di Taranto, che vede apposte le firme dei Ministeri delle Infrastrutture e Trasporti, Sviluppo economico e Ambiente, degli Enti territoriali, del Concessionario e delle Compagnie di navigazione.  Con Decreto n. 94/14 del 28.08.2014 è stata disposta l’aggiudicazione definitiva dell’appalto per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori dell’intervento in oggetto all’ATI. Con nota n. 10367 /TEC del 28.08.2014, I ‘Autorità Portuale di Taranto ha data avvio all’esecuzione degli studi ed indagini, proposti in sede di offerta tecnica, propedeutici alla redazione del progetto esecutivo previa consegna, da parte dell’aggiudicatario, di un Piano di indagini e relativo cronoprogramma, da sottoporre ad approvazione.
In data 23.12.2014 è stato approvato il progetto esecutivo, con nota Decreto del Presidente n.138/14, in pari data con Ordine di Servizio n.2 prot. N 16184/TEC il Responsabile del Procedimento dava mandato al Direttore dei Lavori per la consegna dei lavori.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO PROPOSTO CON OFFERTA MIGLIORATIVA

L’intervento attiene ad opere strutturali lungo l’esistente banchina di ormeggio del Molo Polisettoriale di Taranto, finalizzate a perseguire una molteplicità di scopi:
 consentire, salvaguardando la stabilità delle strutture a cassoni esistenti, l’approfondimento dei fondali dagli attuali ‐14,50 ‐15,50 metri ai richiesti ‐16,50 m;
 realizzare le vie di corsa in grado di servire le gru di banchina di ultima generazione, consentendo una movimentazione contemporanea di 4 container da 2200 piedi per volta;
 aggiornare le reti di utenza, impianto di drenaggio, alimentazione elettrica in Media Tensione.
La proposta migliorativa offerta dall’ATI, in conformità al progetto definitivo propone la realizzazione un impalcato in c.a. lungo un tratto del molo polisettoriale di 1200 m e di ampiezza pari a circa 10.0 m ancorato a coppie di pali DN 1200 mm adeguatamente armati, di lunghezza media pari a 45,8/50,8 metri

Porto di Taranto

L’impalcato su pali presenta 27 moduli, a 3.0 m dal nuovo ciglio di banchina è posta la via di corsa esterna della gru portainers, inglobata nel corpo dell’impalcato su pali con binario tipo burbak A120 incassato e posto con l’estradosso a quota +3.0 m.
All’interno del molo polisettoriale è invece prevista la realizzazione della nuova trave porta‐binario posta con l’asse della rotaia (burbak A120) a 100 piedi (30.48 m) dall’asse rotaia della via di corsa esterna incassata nell’impalcato su pali, tale trave è intercettata ad interasse di 7.0 m da plinti ortogonali all’asse della trave, ciascun plinto è a sua volta fondato su n. 2 pali DN 1200 mm.

Porto di Taranto lavori

A completare la struttura vi sono i tiranti in c.a. che collegano l’impalcato su pali con la trave di via di corsa interna, per ogni modulo di 46.60 m sono progettati n. 2 tiranti in c.a. che hanno la duplice funzione di evitare la divaricazione dei binari delle portainers e quello di trasferire alla trave interna le azioni orizzontali indotte dai cimenti dinamici del sisma, del tiro alla bitta e dei parabordi.

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Il Modulo M0 presenta una pianta triangolare fondata su tre pali d:1200 mm e non è interessato dalla via di corsa della gru portainers.
I moduli correnti, da M1 a M25, fondati su 18 pali d: 1200 mm su due file, presentano una dimensione da interasse giunto a giunto di 46,65 m ed una larghezza di circa 10,0 m distribuita su 8 campate.
Il modulo M26 fondato su 10 pali d: 1200 mm su due file, presenta una dimensione da interasse giunto a giunto di 25,85 m ed una larghezza di circa 10,0 m distribuita su 4 campate.
La struttura dell’impalcato è realizzata in opera mediante utilizzo di elementi strutturali confezionati fuori opera che fungono da casserature e che collaborano alla struttura portante dell’impalcato.
Gli elementi prefabbricati sono costituiti da casseri tralicciati sagomati di spessore pari a 12 cm e da lastre tralicciate piane di spessore pari a 7 cm.
Per il modulo M0 è previsto l’utilizzo di una trave di bordo (tipo F) e di una lastra tralicciata di spessore pari a 12 cm ed a pianta triangolare.
Per i moduli da M1 ad M26 sono previste tre tipologie/sotto tipologie di casseri (A‐B‐C) e due tipologie di casseri (D‐E).

Porto di Taranto

Porto di Taranto lavoriLa fruibilità dell’opera è garantita dagli arredi di banchina mediante la posa in opera a progressive prestabilite di 51 bitte da 200 ton al tiro, di 53 parabordi di cui 52 di tipo fender e n. 1 parabordo d’angolo alla progr. 1200 m e di 51 scale alla marinara a profilo della banchina in acciaio INOX AISI 316L.

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Per l’alloggiamento dei cavi di alimentazione delle gru di banchina lungo tutto lo sviluppo della rotaia lato mare sul lato esterno è prevista la posa in opera di una canaletta in acciaio INOX AISI 316L annegata nel corpo dell’impalcato sagomata in modo da permettere il fissaggio del nastro Panzerbelt.

Porto di Taranto lavori
Il progetto prevede l’integrazione del sistema di drenaggio delle acque meteoriche che riguarderà, non solo la captazione, ma la sua regimentazione verso le sue unità di trattamento, conformemente alle norme di tutela dell’ambiente.
L’intervento comporta attività di dragaggio, limitatamente a una fascia di 20 metri posta in adiacenza alla banchina esistente, la caratterizzazione dei fondali interessati dall’attività di dragaggio (allegato al progetto definitivo) condotto dall’ISPRA ha consentito di individuare le modalità di escavo, i trattamenti necessari e le opzioni di refluimento, in ragione delle caratteristiche dei materiali analizzati.

Per consentire il regolare svolgimento dei lavori secondo le previsioni progettuali, con i lavori previsti dalla Perizia di Variante n.2 è stato affidato lo spostamento di n. 5 gru di banchina (di cui 2 da 22 file e n. 3 da 18 file) dalle posizioni attuali alle aree retrostanti, di piazzale, in corrispondenza delle linee di stivaggio denominate n° 2 e n° 3.

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